LA GRAVINA - La Flora


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Originariamente Laterza presentava un ampio manto boschivo che copriva gran parte del suo territorio. L’uomo, durante il corso dei secoli, ha modificato lentamente il suo aspetto: agli alberi si sono sostituiti arbusti sempre più diradati, si sono creati ambienti per coltivazioni, si sono sviluppati incendi che hanno distrutto intere zone, gli scarichi fognari e i cumuli di macerie hanno ulteriormente modificato e rovinato l’habitat originario. Sul nostro territorio si possono osservare, a poca distanza fra loro, ambienti diversi per natura: dirupi rocciosi e assolati, rupi umide, boschi, prati, siepi, pantani con stagni, pietraie antichi orti e giardini. Nelle zone prospicienti la Gravina vi sono oasi verdi importanti come la Pineta Scivolizzo, il Bosco di Selva San Vito, varie zone a macchia mediterranea abbastanza conosciute. La vegetazione spontanea è resa oltremodo suggestiva dalle pareti rocciose che la differenziano dalle altre della Puglia. Questa vegetazione, a causa delle particolari condizioni climatiche esistenti sul fondo, si presenta molto varia. Nel suo corso iniziale la Gravina delimita il versante settentrionale di Selva San Vito, costituito essenzialmente da fragno che, con i suoi 220 ettari, è la più ampia estensione a bosco di querce del comune di Laterza. Sono presenti anche la rovelella, la sfodelo, l’urginea marittima. 

Il sottobosco è costituito da cespugli di lentisco, di fillirea e cisto. Dopo due chilometri dal corso iniziale, in presenza di una situazione climatica più umida e fresca, predominano le latifoglie. In  questo tratto di Gravina il fragno scende fin dentro il letto del torrente. Sono presenti macchie di biancospino, leccio, carpinello. Nel tratto che costeggia il Centro Storico è presente il fico d’india e il cappero. Qui la vegetazione è fortemente deturpata per cumuli di macerie che si sono accumulati. Nella zona del Castelluccio, dietro il Convento, si notano l’orniello, il terebinto, e macchie di olivastro; sulle pareti vegetano il ginepro e il cappero. La macchia mediterranea vive la sua forma migliore nella zona delle Sterpine, dove si notano lentisco, biancospino, asparago, pero mandorlino, timo, macchie di ginestrone, ginestra e ginepro. 

Questa zone è interessata da rimboschimento da pino di aleppo con rami che si trovano ad altezze diverse, gli aghi sono uniti a numero di due, avvolti alla base da guaina bianca; occupa una fascia costiera fino ai 200 mt s.l.m. ed è resistente alla salinità. In prossimità di Lamia Renzullo ci troviamo in presenza di una garica arida che si estende fino al Passo di Giacobbe, lama in cui confluisce la Gravina di Laterza.