Montecamplo



Il sito chiamato Montecamplo, cioè piccolo monte o Santa Maria Trinità, è costituito da un vasto complesso collinare a 412 mt. s.l.m. ed è attraversato da un importante rete viaria preistorica (Tratturi) che, partendo da Metaponto, per Ginosa e Laterza, proseguiva per Massafra disperdendosi poi sulle balze delle Murge. Montecamplo fu un importante centro fortificato e un rilevante centro abitato fin dalla Preistoria. Circondato da ben tre ordini successivi di cinte murarie, delle quali è possibile ancora oggi scorgerne numerosi resti, con tipica caratterizzazione di schemi Peuceti, fu un centro molto prospero nell’Epoca preclassica, prima dell’arrivo della colonizzazione greca e romana.
I romani, maestri nel trarre beneficio strategico da ogni sito, costruirono qui il loro “castrum” cioè la loro fortezza e accampamento naturale, e di qui dominavano la vallata e le piane sottostanti, fin verso Taranto. Durante il Medioevo il centro decadde e, a pochi metri di distanza dai resti delle costruzioni romane, fu costruita una chiesetta intitolata a Santa Maria Trinità, nell’omonimo parco. In tutta questa vasta area e nella zona circostante sono stati rinvenuti ricchissimi reperti archeologici, in parte custoditi in musei come quello di Taranto; molto più spesso, avendo lasciato per oltre un ventennio libertà di scavo ai “tombaroli”, il ricchissimo materiale trafugato dalle oltre settecento tombe rinvenute e gli oltre mille pezzi di varie età anteriori al V secolo, è oggi custodito presso collezioni private o è stato esportato clandestinamente all’estero: delle ricchezze di quella che fu definita “Civiltà di Laterza”, luogo di incontro di civiltà Japigio-Peuceta e civiltà mediterranee magnogreche e romane, ben poco oggi rimane.