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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

LA GRAVINA - La Fauna

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La Fauna La mancanza dell’uomo ha determinato l’habitat naturale per alcune specie di animali nella nostra Gravina. Tra i mammiferi troviamo il Moscardino, lo Scoiattolo, l’Istrice, il Gatto Selvatico, il Tasso, la Donnola e la Faina. Tra i rettili si possono incontrare il Saettone, il Cervone, il Colubro Leopardino, definito il più bel serpente europeo sia per la colorata livrea, che per l’elegante portamento, il Geco di Kotschyi, il cui areale di distribuzione in Italia comprende solo la nostra zona e quella di Matera, la Vipera Comune.  Tra gli anfibi troviamo il Tritone Italico, il Rospo Smeraldino, l’Ululone dal ventre giallo. Tra gli uccelli sono presenti il biancone, il nibbio, il Lanario, il Gheppio, il Piccione Selvatico, il Barbagianni, il Gufo Reale, la Civetta, l’Assiuolo, il Rondone Pallido, la Rondine Montana, il Corvo Imperiale, il Passero Solitario, che è diventato il simbolo della nostra Oasi, il Capovaccaio, il rapace più raro e caratteristico della

LA GRAVINA - La Flora

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La Flora... Originariamente Laterza presentava un ampio manto boschivo che copriva gran parte del suo territorio. L’uomo, durante il corso dei secoli, ha modificato lentamente il suo aspetto: agli alberi si sono sostituiti arbusti sempre più diradati, si sono creati ambienti per coltivazioni, si sono sviluppati incendi che hanno distrutto intere zone, gli scarichi fognari e i cumuli di macerie hanno ulteriormente modificato e rovinato l’habitat originario. Sul nostro territorio si possono osservare, a poca distanza fra loro, ambienti diversi per natura: dirupi rocciosi e assolati, rupi umide, boschi, prati, siepi, pantani con stagni, pietraie antichi orti e giardini. Nelle zone prospicienti la Gravina vi sono oasi verdi importanti come la Pineta Scivolizzo, il Bosco di Selva San Vito, varie zone a macchia mediterranea abbastanza conosciute. La vegetazione spontanea è resa oltremodo suggestiva dalle pareti rocciose che la differenziano dalle altre della Puglia. Questa vegetazi

Il Massaro

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Allevava solitamente buoi di razza maremmana che si affezionavano a lui. Dormiva su un saccone di paglia poggiato in un arco della stalla assieme ai suoi animali che andavano curati anche di notte. Ciò li rendeva molto familiari, tanto che, gli animali si indisponevano e si rifiutavano di arare i campi quando il massaro era ammalato; difatti, nessun altro lavorante era in grado di aggiogarli e di far trasportare i covoni dai campi sull’aia.  

Masseria Derario - Masseria Serini - Masseria La Quarta

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A 341 m. s.l.m., è la Masseria Derario , in tufo con volte a botte, ha annessa una cappella; è immersa in un bosco di querce. In zona Montecamplo a 402 m. s.1.m., vicinissima a Monte Santa Trinità, in una posizione paesaggistica incantevole e predominante sul territorio circostante, è la Masseria Serini costruita in tufo con volte a botte. A 340 m. s.l.m. si trova la  Masseria La Quarta :  era un piccolo borgo rurale interessante per la presenza di grotte scavate nel tufo utilizzate sia come abitazioni che come ricoveri per gli animali; oggi è una attiva azienda cerealicola e zootecnica.

Chiesa di San Carlo

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Veduta Affresco San Carlo, prima San Martino E' posta sul margine della Gravina nella contrada la Lezza e fu edificata verso l'800. Antica dunque questa Chiesa e il suo primo nome fu S. Martino. affresco absidale del 1630 raffigurante San Carlo  in preghiera con San Martino a sinistra e il vescovo Sant'Ambrogio a destra Piazzetta San Carlo Gli archi che si vedono sulla sinistra segnano absidi di tre altari siti nella chiesa. Chiesa che fu eretta sui resti dell'antica Chiesa di San Martino. Curiosità: A Laterza c'è un detto che recita così: "Parl com e cambn d Sand Carl" Tale detto era rivolto verso chi parla a vanvera non venendo ascoltato in quanto parla a sproposito. Come mai tale detto tutto locale? Un tempo la chiesa di San Carlo aveva un campanile. A seguito di un terremoto la chiesa ebbe dei crolli e non fu piu' frequentata. Rimase in piedi, benchè pericolante, il campanile con una campana la quale, nei giorni d