Principali Tratturi
I nostri
progenitori tracciarono il territorio sul quale abitavano con
"strade" per facilitare le comunicazioni tra l'interno della penisola
e il mare. Queste "strade" sono chiamate "tratturi" larghe fasce di terreno (lo studioso Palasciano riferisce che essi erano larghi 60
passi napoletani, cioè 11 metri), con il compito appunto sin da epoche remote,
di collegare gli insediamenti sparsi sulle Murge con i popoli della costa
ionica e adriatica. La rete stradale pugliese composta dai tratturi era
preesistente a quella romana. Essi, nel
corso del tempo, hanno avuto diverse funzioni di transumanza di animali e di
itinerari.
Servivano alla comunità laertina per le comunicazioni socio-economiche con le genti lucane, campane e abruzzesi. Erano seguiti dalle immigrazioni degli antichi popoli nell'Età pre-classica, ed erano altresì arteria di commercializzazione di prodotti dei vari insediamenti. Su queste strade tortuose e difformi è avvenuto il fenomeno della transumanza, cioè grande trasferimento di animali, per lo più ovini, verso le zone destinate al pascolo che, fino a qualche anno fa, era possibile osservare. Questo fenomeno aveva due date importanti: verso l'8 Settembre muoveva dall'Abruzzo e dalla Campania verso la Murgia pugliese e materana; verso il 28 Marzo rientrava nelle regioni di provenienza. Su queste strade viaggiavano i mercanti di pelli, dì manufatti di argille, di utensili metallici per raggiungere le zone lucane, campane, i porti di Taranto e di Brindisi per i mercati dell'Oriente.
Per individuare i tratturi che attraversano il territorio di Laterza e dei quali sono rimaste, purtroppo, poche tracce, è bene considerare le cartografie più vecchie dell'Istituto Geografico Militare, ed in particolare quelle del 1926, basate su rilevamenti del 1911. I tratturi e i tratturelli attraversanti l'agro laertino intersecavano la Via Appia in tutto il suo percorso, come riportato dalla Carta Generale dei Tratturi, Tratturelli, Bracci e Riposi del Demanio dello Stato, compilata dall'Ufficio Catastale di Foggia. Esse sono: - Tratturo principale "Melfi-Castellaneta" (questo tratturo, largo circa 120 metri, partiva da Melfi e moriva a Castellaneta dopo aver attraversato Spinazzola, Gravina, Altamura, Matera, Santeramo, Laterza); - Tratturello di circa 20 Km che collegava Monte Sannace con Montecamplo (Monte S. Trinità); - Tratturello Orsanese (partiva dall'incrocio della via Appia e del tratturello Murge e si snodava lungo la Gravina di Laterza per sfociare nel mare di Taranto, nella piana di Ginosa Marina nei pressi del fiume Lato);
Servivano alla comunità laertina per le comunicazioni socio-economiche con le genti lucane, campane e abruzzesi. Erano seguiti dalle immigrazioni degli antichi popoli nell'Età pre-classica, ed erano altresì arteria di commercializzazione di prodotti dei vari insediamenti. Su queste strade tortuose e difformi è avvenuto il fenomeno della transumanza, cioè grande trasferimento di animali, per lo più ovini, verso le zone destinate al pascolo che, fino a qualche anno fa, era possibile osservare. Questo fenomeno aveva due date importanti: verso l'8 Settembre muoveva dall'Abruzzo e dalla Campania verso la Murgia pugliese e materana; verso il 28 Marzo rientrava nelle regioni di provenienza. Su queste strade viaggiavano i mercanti di pelli, dì manufatti di argille, di utensili metallici per raggiungere le zone lucane, campane, i porti di Taranto e di Brindisi per i mercati dell'Oriente.
Per individuare i tratturi che attraversano il territorio di Laterza e dei quali sono rimaste, purtroppo, poche tracce, è bene considerare le cartografie più vecchie dell'Istituto Geografico Militare, ed in particolare quelle del 1926, basate su rilevamenti del 1911. I tratturi e i tratturelli attraversanti l'agro laertino intersecavano la Via Appia in tutto il suo percorso, come riportato dalla Carta Generale dei Tratturi, Tratturelli, Bracci e Riposi del Demanio dello Stato, compilata dall'Ufficio Catastale di Foggia. Esse sono: - Tratturo principale "Melfi-Castellaneta" (questo tratturo, largo circa 120 metri, partiva da Melfi e moriva a Castellaneta dopo aver attraversato Spinazzola, Gravina, Altamura, Matera, Santeramo, Laterza); - Tratturello di circa 20 Km che collegava Monte Sannace con Montecamplo (Monte S. Trinità); - Tratturello Orsanese (partiva dall'incrocio della via Appia e del tratturello Murge e si snodava lungo la Gravina di Laterza per sfociare nel mare di Taranto, nella piana di Ginosa Marina nei pressi del fiume Lato);
-Tratturello
Santeramo-Laterza (parte dal tratturello Bernalda-Ginosa-Laterza nei pressi del
Ponte delle Rose e termina a Santeramo in Colle); - Tratturello Martinese
(partiva dalla via Appia nel Piano delle Matine nei pressi della masseria
Monachelle, zona S. Basilio, proseguiva per
Martina Franca, Crispiano, Grottaglie, Francavilla Fontana, Manduria e
terminava ad Avetrana);
-Tratturello
Bernalda-Candile (esso, partendo da Bernalda, attraversava Montescaglioso,
Ginosa, Laterza e proseguiva fino al
Candile).