IL LATINO DI LATERZA

IL PERIODO ROMANO
Ma i Romani, oltre a queste loro vestigie, che hanno subito l'evoluzione dei tempi e degli uomini, hanno lasciata un'altra impronta inconfondibile con nessun'altra di diversa nazionalità, cioè la lingua: E' nel linguaggio che riposa uno degli elementi costitutivi della nazionalità. Essa ha un'efficacia infinitamente superiore della razza e della religione; giacché il popolo vi trova una testimonianza viva e perenne della propria unità e fratellanza. Una gente, che parla una lingua unica, ha necessariamente una fondamentale eguaglianza di pensiero e di sentimento e questa unità intellettuale è la più salda base della unità civile e politica. Ciò sentirono i Romani che ai popoli conquistati imponevano, quale obbligo primo ed assoluto, l'apprendimento della lingua latina. Soggiogata Taranto, Roma impose le sue leggi e la sua lingua, che si diffuse per tutte le popolazioni dove portò le sue aquile; onde anche da noi; giacché vediamo, che da oltre due millenni dalla loro conquista, restano nel nostro dialetto molte parole prettamente latine, nonostante le violenti deformazioni e sostituzioni delle lingue di molti conquistatori, che si alternarono nei secoli. Non starò qui a fare un elenco di tutte le parole latine, che rivivono chiare nel nostro dialetto, ma enumererò quelle poche, che mi vengono a mente. Ecco: