Le Mura di Cinta
Porta Secondaria, vicino al Purgatorio |
il primo è circondato ad Oriente dalla gravina, a Sud dallo Sciuvilo,
a ponente dall'antica porta della fontana risale per ricongiungersi in su al Palazzo Marchesale.
Il paese era chiuso da due porte, una, costruita in carparo, ancora oggi è visibile a pochi metri passata la Chiesa del Purgatorio verso la fontana, e da questa dista una cinquantina di metri e fu fatta demolire quando si rese pericolante per il terremoto del 1857.
L'altra porta, detta porta del piano, perché di là da essa verso Nord esisteva un largo spazio di terra (attuale Corso Vittorio Emanuele con i giardini pubblici) e fu demolita nel 1826 quando si edificò il Palazzo Comunale insieme alle mura, che dal Palazzo Marchesale arrivavano alla gravina. Un'altra piccola porta che ancora oggi esiste nel vicolo a destra di chi si porta sulla piazzetta dal paese vecchio, prima di arrivare alla Chiesa Matrice. Detta porta, che si apriva sullo Sciuvilo, era di comodità per qualche ritardatario, che fosse rincasato dopo la chiusura delle due porte principali.
Anticamente dunque era tutto chiuso da mura e, cioè dal Palazzo Marchesale le mura andavano a raggiungere la gravina là dove oggi è la Casa Comunale, dove era la porta di esso paese vecchio; di qui la gravina, colla difesa naturale, la chiudeva da Est e da Sud Est fino allo Sciuvilo;
a metà di questo ricominciavano le mura, che andando lungo le case che menano alla fontana, cingevano quest'altro settore del vecchio abitato.
Esse sono alte all'incirca 5 metri e oltre uno di spessore,
sono fabbricate a colo, come suoi dirsi e per la lunghezza di circa 8 metri ancora resistono alle ingiurie del tempo