MESTIERI SCOMPARSI - IL CALZOLAIO
Le tomaie erano i prodotti finiti del sapiente
lavoro del calzolaio di un tempo: fatte in pelle di diversa qualità, come la
vacchetta, pelle di mucca che serviva per confezionare scarpe di campagna; la
pelle di vitello invece, era usata per le scarpe degli sposi, mentre la pelle
di capretto serviva per quella dei signori. Tutte le scarpe venivano fatte su
misura ed erano ordinate per la festa patronale.
Nel Centro Storico Via Chiesa era la zona dei calzolai che hanno esercitato fino alla fine degli anni ‘50.
Quando si rompevano bisognava farle riparare: venivano applicate le suole o le mezze suole o la tomaia. Il deschetto del calzolaio era pieno di vari attrezzi: punteruoli, arnesi di varia forma, spaghi per cucire, strisce di suole ammorbidite.
Ogni calzolaio preparava lo spaghetto, lo ungeva di pece e lo usava per cucire. Terminata l’operazione della cucitura, il materiale avanzante veniva usato per le piccole riparazioni.
Nel Centro Storico Via Chiesa era la zona dei calzolai che hanno esercitato fino alla fine degli anni ‘50.